Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura – 2Corinzi 5:17 – La Bibbia

A che ora fu crocifisso Gesù? C’è una contraddizione?

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Questa voce fa parte 11 di 18 nella serie Contraddizioni bibliche presunte

A che ora fu crocifisso Gesù? Marco  e Giovanni ci danno due indicazioni diverse. Per Marco Gesù fu crocifisso intorno alla terza ora, mentre per Giovanni, intorno alla sesta ora Gesù era ancora alle prese con Ponzio Pilato. Come si può spiegare questa contraddizione?

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Utilizzando i sinottici, Matteo, Marco e Luca, si può ricostruire con una certa coerenza le tempistiche della crocifissione di Gesù.

Secondo Marco 15:25, “Era l’ora terza quando lo crocifissero”, quindi le 9 del mattino secondo il nostro modo di contare le ore.

Poi, intorno all sesta ora, cioè verso mezzogiorno circa,  ci fu un oscuramento del sole:

Matteo 27:45 Dall’ora sesta si fecero tenebre su tutto il paese, fino all’ora nona.

Marco 15:33 Venuta l’ora sesta, si fecero tenebre su tutto il paese, fino all’ora nona.

Luca 23:44 Era circa l’ora sesta, e si fecero tenebre su tutto il paese fino all’ora nona;

La morte di Gesù avvenne quindi intorno alla nona ora, circa le tre del pomeriggio, secondo

Matteo 27:46 E, verso l’ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni?», cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato

Marco 15:34 All’ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì lamà sabactàni?» che, tradotto, vuol dire: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato

Tuttavia Giovanni 19:14 ci dice che Gesù non fu crocifisso  almeno fino alla sesta ora, infatti  a quell’ora si trovava ancora di fronte a Ponzio Pilato:

Era la preparazione della Pasqua, ed era l’ora sesta. Egli disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!» Giovanni 19:14

La spiegazione più comune per questa contraddizione può essere trovata in molti testi di studiosi del nuovo testamento ed è che Giovanni utilizzi il sistema romano per contare le ore a partire dalla mezzanotte, mentre i sinottici contavano le ore a partire dalle sei del mattino. Quindi Questa è la spiegazione che trovate ad esempio nel testo “New International Encyclopedia of Bible difficulties” curato da Gleason Archer.

Ci si potrebbe però chiedere:”perché Giovanni avrebbe seguito il sistema romano piuttosto che quello Giudaico dei sinottici? Archer dice che la risposta sta nel tempo e nel luogo in cui il vangelo di Giovanni è stato composto. Come è stato evidenziato da alcuni studiosi, Giovanni scrisse probabilmente il vangelo in Efeso, la capitale della provincia romana dell’Asia, e quindi poteva aver senso che seguisse il sistema romano.

Archer fa notare che il brano di Giovanni 20:19 sembra provare proprio che Giovanni seguisse il sistema civile romano. Infatti quel versetto ci dice che Gesù, dopo la risurrezione,  si mostrò ai suoi discepoli la sera di quello stesso giorno, che era il primo giorno della settimana. 

La sera di quello stesso giorno, che era il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, Gesù venne e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» Giovanni 20:19

Quindi per Giovanni non era ancora cominciato il secondo giorno della settimana che per i Giudei sarebbe cominciato a partire dalle sei di sera. Eppure, confrontando con gli altri vangeli, tale apparizione doveva essere avvenuta certamente dopo il calar del sole. Infatti secondo Luca 24:29 Gesù era con i due discepoli sulla via di Emmaus quando ormai il giorno stava per finire, ovvero il sole stava tramontando e si era poi fermato a cena con loro. 

Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro. Luca 24:29

In seguito quei due discepoli tornarono a Gerusalemme dagli undici prima che Gesù si presentasse in mezzo a loro secondo Luca 24:36. Quindi certamente a quel punto ci si trovava già nella sera inoltrata, ovvero nel secondo giorno della settimana secondo il modo giudaico che conta l’inizio del nuovo giorno  a partire dal calar del sole, intorno alle 18 circa come diremmo noi oggi. 

Allora, è tutto risolto? Non del tutto. Infatti qualcuno ha fatto notare che se Giovanni ha utilizzato  il sistema romano, allora erano circa le sei del mattino quando Pilato secondo Giovanni 19:14 aveva presentato Gesù davanti alla folla dicendo “Ecco il vostro re!”. A questo punto potrebbe sorgere un altro problema. Com’è possibile che entro le sei del mattino avevano avuto luogo tutti gli avvenimenti descritti nei vangeli?

Infatti Gesù era stato interrogato nella notte a casa del sommo sacerdote, ma  Matteo 27:1 ci dice  che era mattina quando i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo avevano tenuto consiglio e preso la decisione definitiva di condannare a morte Gesù. E in seguito portarono Gesù da Pilato. E ciò è confermato anche da Mc 15:1, Lc 22:66 e Gv 18:28.

Ma sappiamo che dopo averlo portato da Pilato, quest’ultimo dopo averlo interrogato lo aveva mandato da Erode secondo Lc 23:5-10; quest’ultimo lo aveva poi rimandato da Pilato secondo Lc 23:11-16, poi c’era stato il rilascio di Barabba dopo aver consultato il popolo, poi Gesù venne flagellato e infine ci fu la condanna a morte definitiva. Tutto questo, secondo Giovanni 19:14 sarebbe avvenuto poco dopo le sei del mattino? Sembra che ci sia davvero poco tempo per tutti questi avvenimenti entro le sei del mattino.

Ma a questo punto è molto utile l’osservazione di Craig Blomberg nel suo libro “Historical reliability of the new testament”:

“Occorre riconoscere che Giovanni scrisse che era circa l’ora sesta. Nel primo secolo, nel medioriente del primo secolo, lo strumento più preciso per misurare il tempo era la meridiana ma il suo uso era poco diffuso.  La maggior parte delle persone stimava il tempo in base alla posizione del sole nel cielo e normalmente arrotondavano il tempo riferendosi ai quarti, gruppi di tre ore, riferendosi alla terza, la sesta, la nona o la dodicesima ora. Un evento che fosse avvenuto tra due di questi quarti, veniva normalmente arrotondato all’uno o all’altro. Quindi dobbiamo stare attenti ad utilizzare il nostro standard moderno di precisione per valutare documenti antichi.

Pensiamoci un attimo. Un evento che fosse avvenuto intorno alle 10:35 del mattino secondo i nostri orologi come sarebbe stato indicato in un documento di quell’epoca? Si tratterebbe di un orario che si colloca tra la terza e la sesta ora del mattino, ovvero tra le 9 e mezzogiorno secondo il sistema giudaico. Non sarebbe logico aspettarsi un’indicazione più precisa della sesta o della nona ora del mattino. 

Infatti, penso che avete fatto caso che, tranne  alcune eccezioni, le indicazioni di orario che trovate nei vangeli e nel libro degli Atti sono quasi sempre la terza, la sesta o la nona ora. Come mai? Tutti gli eventi capitavano in quegli orari? No, semplicemente si tratta di approssimazioni per dare un’indicazione del momento della giornata, ma nulla di più.  

Per una persona di quel tempo dire la terza ora del giorno non significava per forza che fossero le 9 precise del mattino, che noi misuriamo con i nostri orologi moderni, ma semplicemente un tempo che poteva approssimare per eccesso o per difetto le 8 del mattino come le dieci e trenta del mattino. Ma allo stesso modo un altro osservatore poteva anche approssimare le nostre 10:30 alla sesta ora invece che alla terza ora. Così le 10:30 potevano essere le 9 per uno e le 12 per un altro. 

Penso che abbiate capito il punto.  In un mondo in cui si osservava la posizione del sole per determinare il momento della giornata, non ha molto senso cercare precisione nelle indicazioni orarie, perché si trattava di approssimazioni anche di diverse ore al quarto più vicino.

Così tornando alla presunta contraddizione iniziale tra il testo di Marco 15:25 e quello di Giovanni 19:14, una volta riconosciuto che Giovanni poteva aver seguito il sistema romano di valutare il tempo, abbiamo comunque un ampio margine di tempo durante il quale può essere avvenuta la crocifissione di Gesù. Infatti la terza ora indicata da Marco ci dice che si trattava della mattina, non erano necessariamente le 9, ma potevano essere anche le 11 o più. Allo stesso modo la sesta ora indicata da Giovanni poteva anche indicare che Gesù si trovava davanti Pilato ancora alle 8 di mattina. Tutto dipende dall’approssimazione, da quale ora è stata scelta per arrotondare.

Quindi, per concludere, quando consideriamo questo tipo di problemi inerenti le indicazioni di orario, teniamo presente che nel mondo antico nessuno si preoccupava di spaccare il minuto, anche perché non era possibile. Come abbiamo detto lo stesso orario secondo i nostri orologi poteva tranquillamente portare a due arrotondamenti diversi, alla terza o alla sesta ora, così come alla sesta o alla nona e così via. Si trattava sempre di stime e nessuno si preoccupava della precisione di quelle stime.

Oltretutto, forse non ci avete mai pensato, ma questo fenomeno accade ancora oggi in culture diverse da quella occidentale. Capita ancora oggi di sentire testimonianze di missionari che lavorano in zone dove le persone non utilizzano gli orologi e quando si organizza una riunione alle dieci del mattino, le persone possono arrivare anche intorno a mezzogiorno. È piuttosto normale che ciò accada. 

Quindi dove sta la contraddizione di questi brani? In realtà non c’è nulla in queste indicazioni di orario che non possa essere spiegata con le approssimazioni tipiche di quell’epoca e di quei luoghi. Dobbiamo solo mettere da parte il nostro modo moderno di misurare il tempo con i nostri orologi precisi e metterci nei panni di persone appartenenti ad una cultura in cui  non si poteva misurare l’ora  e tanto meno i minuti, ma solo stimare a che punto della giornata ci si trovava in base alla posizione del sole.

Teniamo presenti queste considerazioni quando ci avviciniamo alle indicazioni orarie nella bibbia.

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