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oggi ci occupiamo di una presunta contraddizione biblica che riguarda le tentazioni di Gesù.
Matteo e Luca ci parlano entrambi di questo episodio nella vita di Gesù, ma riportano le cose in modo leggermente diverso. Come possiamo spiegarlo?
Ne parliamo in questo video.
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Dopo il suo battesimo Gesù andò nel deserto dove fu tentato dal diavolo. Di questo episodio ci parlano sia Matteo che Luca, però l’episodio viene raccontato in modo diverso per quanto riguarda l’ordine delle tentazioni.
Per quanto riguarda la prima tentazione, i due evangelisti sono concordi. Come potete vedere leggendo i testi che vedete in sovraimpressione, le frasi, come accade usualmente, vengono riportate in modo leggermente diverso tra i vari vangeli, ma questo è ciò che ci si aspetta quando si riporta una storia tramandata sostanzialmente in forma orale.
Entrambi i brani ci dicono comunque che Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto dove fu tentato dal diavolo. Ed entrambe le versioni concordano nel dirci che nella prima tentazione Gesù ebbe fame e allora il diavolo lo tentò esortandolo a trasformare le pietre in pane.
Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2 E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3 E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani». 4 Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio“».
Matteo 4:1-4
Gesù, pieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, dove era tentato dal diavolo. 2 Durante quei giorni non mangiò nulla; e quando furono trascorsi, ebbe fame. 3 Il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4 Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo“».
Luca 4:1-4
La vera presunta contraddizione sta nell’ordine della seconda e della terza tentazione, infatti Matteo ci dice che nella seconda tentazione il diavolo portò Gesù sul pinnacolo del tempio invitandolo a buttarsi giù, mentre nella terza lo invitò ad adorarlo, promettendogli in cambio tutti i regni del mondo…
5 Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio, 6 e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto:
“Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani,
perché tu non urti con il piede contro una pietra“».
7 Gesù gli rispose: «È altresì scritto: “Non tentare il Signore Dio tuo“».
8 Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli: 9 «Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori». 10 Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto“». 11 Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli si avvicinarono a lui e lo servivano. (Matteo 4:5-11)
In Luca, invece abbiamo un ordine inverso per la seconda e terza tentazione. Nella seconda il diavolo invita Gesù ad adorarlo mentre nella terza lo invita a buttarsi giù dal tempio.
5 Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: 6 «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio. 7 Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua». 8 Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto“».
9 Allora lo portò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; 10 perché sta scritto: “Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, di proteggerti” 11 e “Essi ti porteranno sulle mani, perché tu non urti col piede contro una pietra“».
12 Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non tentare il Signore Dio tuo“».
13 Allora il diavolo, dopo aver finito ogni tentazione, si allontanò da lui fino a un momento determinato. (Luca 4:5-13)
Come possiamo spiegare questa differenza nell’ordine degli eventi? Questo tipo di discrepanze sono accettabili o fanno venire dei dubbi sul fatto che uno dei due autori dei vangeli si sia sbagliato?
Questo tipo di situazioni accadono in diversi brani dei vangeli sinottici, Matteo, Marco e Luca che hanno molto materiale in comune, eppure in diversi punti presentano differenze simili a questa.
Come possiamo spiegarlo? C’è un aspetto molto importante da tenere presente quando leggiamo i vangeli, un aspetto spesso trascurato.
Molti infatti si avvicinano ai vangeli, dando per scontato che tutti e 4 i vangeli raccontino semplicemente gli eventi della vita di Gesù sempre in ordine cronologico, ma non è così e non c’è alcuna ragione per cui dovrebbe essere così.
Infatti ogni evangelista, Matteo, Marco, Luca e Giovanni, ha raccolto il materiale a sua disposizione in base agli scopi che si prefiggeva per attirare l’attenzione dei suoi lettori su un particolare ritratto di Gesù. Quindi, tutti i vangeli hanno parte del materiale raccolto in ordine cronologico, ma anche parte del materiale riportato con un criterio più tematico.
Mentre leggiamo i vangeli riconosciamo quali sono gli eventi raccontati in ordine cronologico prestando attenzione a indicazioni di tempo precise come “il giorno dopo”, oppure “quando venne la sera”…, o cose di questo genere.
Ma in gran parte dei casi, tali indicazioni di tempo precise non ci sono perché il materiale è stato raccolto in modo tematico. Si pensi, ad esempio ai discorsi di Gesù nel vangelo di Matteo, in cui troviamo tutti i suoi insegnamenti e le sue parabole raccolte appunto in 5 discorsi principali. È abbastanza ovvio che Gesù durante i tre anni del suo ministero abbia tenuto ben più di cinque discorsi, ripetendo anche più volte le medesime parabole,probabilmente con parole diverse in diverse circostanze, ma l’evangelista Matteo le ha raggruppate tutte insieme in quelle 5 sezioni del vangelo.
Accade spesso di trovare materiale raccolto in modo tematico quando si leggono biografie antiche ma accade anche in quelle moderne. Infatti, ci sono diversi modi di raccontare la storia di una persona. Posso partire dalla sua nascita e raccontare in ordine tutte le tappe della sua vita, oppure posso dedicare un capitolo al suo lavoro, uno alla sua famiglia, uno alla sua passione per lo sport, senza che ci sia un particolare ordine cronologico.
Se ci pensiamo bene, lo facciamo anche noi continuamente nella nostra vita. Posso raccontarvi la mia giornata in ordine cronologico dal mattino alla sera, oppure iniziare dicendovi le persone che ho incontrato durante la giornata, anche in ordine sparso, poi le varie attività svolte, e infine concludere con ciò che ho mangiato a colazione, pranzo e cena, anche se ovviamente la colazione l’ho fatta prima di incontrare qualcuno o di fare altre attività.
La stessa cosa accade nei vangeli ed accade nel testo in esame. Uno dei due testi può essere cronologico oppure tutti e due potrebbero essere scritti senza particolare attenzione all’ordine. Se è inteso un ordine cronologico, ce ne accorgiamo dal fatto che ci sono o meno indicazioni precise di tempo.
Nel nostro caso in esame, anche se Luca, normalmente, riporta molte cose in ordine cronologico, in questo caso, dai termini usati sembra che sia Matteo ad avere adottato un criterio più cronologico nella sua descrizione delle tentazioni.
Gli studiosi del testo ci fanno notare che nel raccordare le tre tentazioni, Matteo utilizza degli avverbi piuttosto specifici, nell’originale greco tote e palin, che fanno pensare alla sua intenzione di riportare i fatti in ordine cronologico. Nel testo “New International Encyclopedia of Bible Difficulties”, il dr. Gleason Archer, commentando il brano di Matteo 4, osserva che le parole usate da Matteo sono così specifiche che se la seconda e la terza tentazione non fossero avvenute in quell’ordine, allora Matteo sarebbe effettivamente in errore.
Archer osserva che Luca, invece, introduce la seconda e la terza tentazione con parole più semplici, kai e de, che non sono altrettanto enfatiche nel descrivere una sequenza precisa.
In sostanza, per intenderci, è come se in italiano, descrivendo la mia vita, io dicessi, sono andato a Torino e poi sono andato a Milano, il che fornirebbe un’indicazione precisa su un prima e su un dopo. Mentre , se dicessi, che nella mia vita ho vissuto a Milano e a Torino, non necessariamente sto indicando un ordine preciso in cui ho vissuto nelle due città.
Quindi sembra che in questo caso Matteo abbia preservato l’ordine preciso, mentre sembra che Luca abbia detto solo che Gesù era stato tentato in questo modo e in questo modo e in questo modo, senza riportare l’ordine cronologico preciso.
Perché Luca avrebbe riportato la seconda e la terza tentazione con un ordine diverso? Poteva avere un senso dal punto di vista tematico? Voleva mettere l’accento su qualcosa di particolare?
Non lo sappiamo con certezza. Ci sono studiosi che hanno fatto notare che nel racconto di Luca le tre tentazioni sono riportate con un progressivo avvicinamento verso Gerusalemme, con la prima tentazione nel deserto, la seconda su un monte vicino a Gerusalemme e poi la terza in Gerusalemme stessa sul tempio. Insomma, anche nell’ordine delle tentazioni, Luca presenta un movimento verso Gerusalemme dove ci sarebbe stato il drammatico culmine del ministero di Gesù, dove Satana avrebbe affondato l’ultimo attacco e sarebbe poi stato definitivamente sconfitto alla croce.
Queste però sono solo supposizioni. Ciò che conta è che non abbiamo comunque una vera contraddizione perché, come abbiamo spiegato, mentre l’ordine di Matteo sembra essere più temporale, quello di Luca, anche nelle parole usate per raccordare le tentazioni, suggerisce un approccio più tematico.
Spero che questa breve spiegazione vi sia stata utile per comprendere questo episodio ma anche per acquisire un modo di avvicinarsi ai vangeli che non dia per scontato che i fatti siano sempre raccontati in ordine cronologico.
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